giovedì 6 giugno 2019

Poesia di vita


Un pensiero che diventa un inno alla vita ed un ringraziamento profondo a mio padre e a mia madre.
Da dove vengo e dove vado.
Un concetto astratto l'andare e il venire... Mi risuona lontano e nel qui e ora conformo me stessa ogni istante. Sono stata pensata tanto tempo fa, nel decesso di un figlio, nel compiersi di una vita, un pensiero lontano ha iniziato il mio venire. Notte dopo notte altri prima di te, che mi hai concepito, mi hanno cercato e l'attesa ha plasmato i contorni ed ora ci sono.
Quante sfumature nei contorni di un viso, quanta storia nel colore degli occhi. Di vita in vita un disegno più grande si compie e di generazione in generazione altri hanno mosso il cielo perché io fossi qui. Grazie all'incontro, allo sguardo, al passo nel vuoto che permette una scelta ardua... La Vita.
E tu Padre, che sei tornato da dove sei venuto, in un sentire lontano hai giurato all'esperienza dell'attimo e hai permesso la Vita, Grazie, ci sono.
E tu Madre, che in un compromesso più grande di te, hai rotto gli schemi e sfidato il Sistema, Grazie, ci sono. In migliaia di anni si sono condensati i mondi e l'acqua e la pianta, in un processo senza fine, diventando roccia hanno cambiato i contorni e un vento che è alito di un respiro, mi modella, ed ecco... Ci sono.
Oltre tutto e tutti, da sempre, nel qui e ora mi compio e costante muto dentro e fuori e ringrazio chi prima di me ha mutato se stesso ed oggi mi guarda. Nel continuo cammino mi permetto lo sguardo e ringrazio perché a me è concesso... E dico ai miei figli: "Siete stati pensati tanto tempo fa".
 

Sonia Lunardi

































































































venerdì 31 maggio 2019

Il buongiorno si vede dal mattino












📕Conosci la collana Girasole? 📗

📖Sono libri pensati 💡scritti 📝e disegnati🖌️ in modo semplice e divertente per i tutti i bambini.

🎤Un nuovo modo di raccontare le favole per la buonanotte ai più piccoli.

❤️Un nuovo modo di concepire le nostre quotidiane manifestazioni biologiche attraverso un linguaggio semplice, adatto anche ad un pubblico adulto che vuole approcciarsi a queste conoscenze in modo leggero. 😉

 

Per acquisti : https://www.ilgiardinodeilibri.it/data/newsletter/secondo-natura.htm

Buona ricerca.


Luca

mercoledì 22 maggio 2019

Prossima conferenza a Lucca



Il presente che arriva da lontano:
il sintomo come risposta emozionale


Daria Ulivi e  Luca Bartolini 
presentano
“Il percorso dalla malattia al benessere nell’evoluzione della persona”


Giovedì  13 Giugno ore 21,00

Centro  Mu Massage Desian
Via L. Poschi Meuron, 91 San Marco


Ingresso gratuito

giovedì 16 maggio 2019

MOLECOLE DI EMOZIONE


MOLECOLE DI EMOZIONE

Per quale motivo sentiamo quello che sentiamo? In che modo i pensieri influiscono sulla nostra salute fisica? Corpo e mente sono separati oppure funzionano in sintonia?
Nel suo libro Candace Pert fornisce risposte sorprendenti e risolutive a questi interrogativi, accertando l’esistenza delle basi bio-molecolari delle nostre emozioni e illustrando le sue scoperte in modo chiaro ed accessibile, l’autrice ci consente di comprendere noi stessi, le nostre sensazioni e i rapporti complessi tra mente e corpo. Buona lettura 😉




*La rivoluzione dei recettori

“Gli scienziati, per natura, non sono propensi a ricevere le luci della ribalta o a goderne; anzi, la formazione che hanno ricevuto li induce a evitare ogni forma di comportamento esteriore che possa incoraggiare una comunicazione a due sensi con le masse. Si accontentano di perseguire la verità restando isolati, chiusi in un laboratorio senza finestre, e rendendo conto della loro attività soltanto ai componenti di una cerchia estremamente selezionata”. 

“Dal canto mio, sebbene faccia parte di questo ambiente da tempo e ne sia una rappresentante accreditata, non posso dire di essermi distinta per averne seguito le regole. Direi piuttosto che mi comporto come se fossi programmata da un gene deviante e faccio proprio quello che la maggior parte degli scienziati aborrisce, cercando di informare, educare e motivare persone di ogni genere, dai profani ai professionisti. Tento di rendere comprensibili e di tradurre in linguaggio corrente le ultime scoperte fatte da me e dai miei colleghi scienziati che lavorano all’avanguardia nel campo della ricerca, informazioni pratiche in grado di cambiare la vita della gente. Così facendo, in pratica sconfino in una dimensione diversa, dove gli ultimi progressi della medicina biomolecolare diventano accessibili a chiunque sia disposto ad ascoltare”.

“(…) Scrivere questo libro è stato un tentativo di mettere nero su bianco, in modo più dettagliato e accessibile, il materiale che ho presentato nel corso di queste conferenze. L’intento che mi sono preposta (…) è duplice: da un lato spiegare le nozioni scientifiche sulle quali si basa la nuova medicina incentrata sull’unità corpo/mente, dall’altro, fornire sufficienti informazioni pratiche sulle implicazioni di tale discipline, nonché sulle terapie e sui terapeuti che le praticano, per consentire ai lettori di fare le migliori scelte possibili riguardo alla salute e al benessere personale”.

*Estratto dal libro: “Molecole di emozione”Candace Pert, ricercatrice nel Dipartimento di fisiologia e biofisica della facoltà di medicina della Georgetown University di Washington.

Luca

martedì 14 maggio 2019

CHE SENSO HA LA VITA DI OGGI?


CHE SENSO HA LA VITA DI OGGI?



Vi sembra un modo sano di vivere quello che, quotidianamente, ci pervade e c’imprigiona oggi ad usi e consumi, come masse di bovini guidate dai robot del “sistema”?

Se, per caso, la risposta è no, allora come mai continuiamo ad aderire a questo assurdo modello, più che di vita, ridotto ad una mera esistenza? 

Dove siamo stati fino ad ora?

Se ci troviamo oggi in questa assurda situazione, dentro ad una gabbia, è dovuto al semplice motivo che ci siamo fatti spengere il cervello!

E questo è avvenuto gradualmente, come per la “rana bollita”, immersi nel torpore accogliente dell’acqua sul fornello, pian pianino, a fuoco lento, in modo da non essere più in grado di percepire il pericolo che “ci stanno cuocendo per essere mangiati”.

Questo essere imprigionati in tale modello di “non vita” è alimentato dal nostro tacito assenso, inconsapevoli, per la maggior parte dei coinvolti, di quanto tutto questo va avanti grazie al fatto che stiamo dormendo, ipnotizzati, dal canto delle sirene dei sistemi di “informazione”/propaganda, a guardare una pseudo realtà confezionata ad uso e consumo di chi trae vantaggio da questo stato di cose (il vero potere), non essendo noi più in grado di vedere ed ascoltare la vera vita, tutti immersi nella “quotidiana corsa frenetica dentro la ruota del criceto”.

Ebbene, l’unico barlume di possibilità di risveglio ce lo “potrebbe” fornire il nostro corpo, attraverso la manifestazione dei nostri disagi interiori (emozioni non espresse) con sintomi e malanni che si esprimono su di esso, se ci ponessimo la questione sul “come mai ho questo disturbo?... da cosa mi sta arrivando?...nella mia vita scorre tutto serenamente?... ”.
Ma, anziché fermarci ad ascoltare ciò che il disturbo di turno manifestato ci sta dicendo, ricorriamo quanto prima a spegnerlo, altrimenti esso c’impedirebbe di continuare nell’assurdo tran tran quotidiano; siccome ci hanno detto che “chi si ferma è perduto”, sia mai fosse vero!

E, perduto dove? 

E, soprattutto, da chi?

Non è che, magari, se uno si ferma finalmente si trova e perduto è il sistema che "impone" tutto questo?

Buona riflessione.

Luca

lunedì 13 maggio 2019

IL CUORE DELLA QUESTIONE

“Quando le società procureranno a ogni individuo fin dalla più tenera età, e per tutta la durata della della vita, informazione su ciò che è, sui meccanismi che gli permettono di pensare, di desiderare, di ricordarsi, di essere lieto o triste, calmo o angosciato, furibondo o bonaccione, insomma sui meccanismiche gli permettono di vivere, di vivere con gli altri, quando gli procureranno informazioni su quel curioso animale che è l’uomo, come si sforzano da sempre sul modo più efficace di produrre merci, la vita quotidiana di quest’individuo correrà il rischio di trasformarsi.” 

“Ebbene, il problema sociologico riguarda rapporti interindividuali e di gruppo guidati da una biologia dei comportamenti di cui, finora, non si è tenuto conto.”



Estratto dal libro: "Elogio della fuga" di Henri Laborit, medico, biologo e filosofo francese.




CRANIO SACRALE E MEMORIE FASCIALI


CRANIO SACRALE E MEMORIE FASCIALI




Quando il nostro organismo è impegnato nel mantenimento di una risposta adattativa a situazioni che richiedono il massiccio impiego di contrazioni muscolari (tensioni emotive, dolore fisico, “riparazioni tessutali in atto”), in quella zona coinvolta si crea quella POSTURA ANTALGICA che, come il termine fa intuire, sarebbe finalizzata ad impedire alla persona di sentire quel dolore nel breve periodo, nel tentativo da parte dell’organismo di proseguire indisturbato il lavoro di ripristino dei tessuti coinvolti.
Ma, col perdurare dello stimolo doloroso, al passare del tempo s’innesca quella condizione che tecnicamente viene chiamata MEMORIA FASCIALE (memoria neuro-muscolo-connettivale).

Nell’osservazione CRANIO SACRALE, attraverso l’ascolto della fluidità dei tessuti, siamo in grado di percepire quanto appena descritto come un insieme di “perturbazioni” e limitazioni di questa fluidità: chiamiamo questa condizione LESIONE ENERGETICA.
In che modo l’insieme dei tessuti mantiene questo tipo di lesioni? Se proviamo ad immaginare il complesso del nostro organismo come una sorta di PLASMA che assume densità maggiori o minori a seconda della concentrazione di ENERGIA ELETTROMAGNETICA, possiamo intenderlo come un FLUIDO in cui le cellule galleggiano.
Nel tentativo di evitare il fastidio percepito, il nostro corpo si “arrotola” su se stesso mantenendo atteggiamenti difensivi, posture antalgiche, che possiamo quindi considerare come ADDENSAMENTO dell’energia in quelle aree coinvolte dal problema.





Attraverso l’utilizzo RAFFINATO dei nostri sensi siamo in grado di sentire, oltre che percepire queste limitazioni del fluire in quelle aree precise e definite.
Cosa s’intende per uso raffinato dei nostri sensi? Noi siamo abituati a considerare tali sensi in modo esclusivamente fisico;  in realtà è un’idea limitante.  
Concetti quali “visione intuitiva”, preveggenza, e simili, sono espressione della nostra capacità di percepire la realtà su DIMENSIONI DIFFERENTI, che non considerano solo il mondo fisico.             

Ognuno, in qualche occasione nella sua vita, può riconoscere di aver avuto una percezione, di aver sentito una voce, di aver avuto un’intuizione di qualcosa che stava per accadere, aldilà dello “standard” chiamato realtà.
Allo stesso modo il nostro SENSO DEL TATTO può essere ampliato, amplificato fino a percepire sensazioni più sottili: questo ci permette di essere in grado di percepire questi campi elettromagnetici.

Nella nostra società civilizzata è difficile andare oltre lo “spettro del visibile”: attraverso l’educazione la nostra mente viene condizionata a farci credere solo a ciò che è “vero” o meglio identificabile in un linguaggio comune riconosciuto.
La capacità di percepire i campi elettromagnetici ci è data nel momento che usciamo dal limite comune del senso del tatto allargando i nostri orizzonti al sentire le differenze di densità, percependole, tra i vari tessuti presi in esame: per poter fare questo è indispensabile, oltre alla sensibilità raffinata, un’adeguata conoscenza anatomica e fisiologica.

Sapete qual è la condizione essenziale per questo tipo di approccio al Cranio Sacrale? L’INATTIVITA’!

La capacità di entrare in ascolto totale, lasciando che le cose avvengano, vuol dire essere continuamente all’ascolto di micro-variazioni elettromagnetiche e, ad ogni variazione, continuare a mantenere questo contatto totale, oltre che con le mani sull’area trattata, con un atteggiamento mentale di PASSIVITA’ VIGILE che si può riassumere così: fare da testimone di ciò che sta accadendo, con la massima attenzione, senza “inquinare la scena del crimine”, rimanendo al proprio posto permettendo all’organismo di fare la sua mossa nel modo e tempo necessario.

Questa condizione permette alla persona di liberare quelle tensioni emotive non elaborate, della quale la postura antalgica/memoria fasciale è il risultato espressivo impresso nel corpo, favorendo una nuova circolazione di energia determinante un cambiamento percettivo su più livelli (emotivo, mentale, fisico) favorente il rilascio delle memorie fasciali, uscendo dal circolo vizioso, aprendosi al circolo virtuoso della vita.


Luca Bartolini